Il riparto di giurisdizione in materia di concessioni di pubblici servizi tra giurisprudenza formalmente consolidata e casistica della prassi sostanzialmente divergente
Abstract: Il riparto di giurisdizione in materia di pubblici servizi è un tema molto annoso e discusso, la cui parabola, ancora in corso, non riesce ad avere nella comunità scientifica italiana una conclusione netta, una comunione di vedute e comunque scevra da critiche. Nel contesto delle concessioni di servizi pubblici, la situazione appare ancora più intricata tanto che il lavoro ambisce ad un triplice obiettivo: in primo luogo, ripercorre e valuta l’impatto del diritto europeo sulla natura e sul regime giuridico delle concessioni di servizi pubblici; in secondo luogo, ricostruisce l’evoluzione normativa che ha interessato il riparto di giurisdizione in materia di concessioni di servizi pubblici; in terzo luogo – e come conseguenza delle prime due verifiche – offre una prospettiva interpretativa più aderente allo spirito delle norme che la costituzione e il codice del processo amministrativo dedicano al riparto di giurisdizione in materia, nell’ottica di verificare se e come le situazioni giuridiche soggettive collegate al potere rilevano a tale scopo. Se così è, si disporrà degli elementi teorici idonei non soltanto per la piena comprensione delle recenti sentenze in materia, ma anche per la critica delle prevalenti considerazioni di diritto ivi contenute. In tale prospettiva, si muoveranno una serie di argomentazioni atte a dimostrare che la tesi formalmente consolidata della giurisprudenza sul discrimen riguardante il riparto di giurisdizione in materia di concessioni di pubblici servizi appare ormai sostanzialmente smentita dalla casistica emersa nella prassi, che si connota per l’esistenza di molteplici “incidenti pubblicistici” ove riemerge grandemente – e come un’araba fenice – la clausola dell’interesse pubblico. Alla verifica in concreto della prassi, con specifico riguardo alla rinegoziazione dei termini contrattuali, alla proroga della concessione di servizi e al recesso unilaterale dal rapporto, seguirà, dunque, una prospettazione tesa a superare le incertezze giurisprudenziali, evitare il c.d. forum shopping ed assicurare tutela piena ed effettiva delle posizioni giuridiche coinvolte nell’esercizio del potere.
Abstract: The division of jurisdiction in public services, is a very controversial topic, whose parable, still in progress, does not succeed in having in the Italian scientific community a clear conclusion. In the context of public service concessions, the situation is even more complex, and the essay aims at a threefold objective: Firstly, it reviews and assesses the impact of European law on the nature and legal regime of public service concessions; secondly, it reconstructs the regulatory evolution that has affected the division of jurisdiction in the matter of public service concessions; thirdly – as a result of the first two assessments – it proposes an interpretative perspective more compliant with the regulation of Constitution and the Code of Administrative Procedure on the division of jurisdiction in this matter, in order to detect whether and how the subjective legal situations related to power are relevant for this purpose. If so, there will be sufficient theoretical tools not only for a full understanding of recent judgments in this matter, but also for the criticism of their contents. In this framework, a series of idea will be advanced to show that the formally established jurisprudence on the division of jurisdiction in the field of public service concessions now appears substantially overcome by the law cases stood out in practice, which are composed by the existence of multiple “public accidents” where the public interest clause resurfaces greatly like an Arabic phoenix. From the assessment of the law cases with particular regard to the renegotiation of contractual terms, the extension of service concessions and the unilateral withdrawal from the concession, we will be led to a different perspective aimed at overcoming the uncertainties in case law, avoiding the cd. forum shopping and ensuring full and effective protection of the legal positions involved in the exercise of power.